Vivo in Toscana da circa due mesi ed ogni giorno percorrendo le strade che costeggiano la VAL DI CHIANA mi imbatto in splendidi campi di  girasole.

Un fiore allegro, vivace, positivo, ma ciò che pù mi attrae di questo fiore è il suo indirizzarsi dall’alba al tramonto a seguire il cammino del sole.

 E’ stato da secoli associato al Luminare per la sua somiglianza con l’astro; fiore preferito dal re di Francia Lugi XIV (Re Sole), simbolo della casta delle sacerdotesse nelle culture precolombiane.

Già Ovidio nelle “Metamorfosi” ne riporta il mito associato alla ninfa Clizia che, innamorata del Dio Apollo, seguiva ogni giorno con lo sguardo il suo carro nel cielo , cercando di vederne il volto. Apollo lusingato da tanto amore, cedette, ma ben presto l’abbandonò per un’altra.

La giovane ninfa pianse per 9 giorni e 9 notti, cibandosi solo di rugiada e lacrime, giacendo nuda su un campo fissando il cielo in cerca dell’Amato.

Gli Dei, mossi a compassione da tanto amore e dedizione, la trasformarono:

il corpo sempre più sottile in uno stelo resistente, i piedi divennero le sue radici ed i capelli,  color oro, nei petali del girasole.

“Malgrado una radice la trattenga, sempre si volge lei verso il suo Sole e pur così mutata , gli serba AMORE” (dal IV canto delle “Metamorfosi” di Ovidio)

Molte persone per via del mito della ninfa Clizia, legano questo fiore all’ Amore perenne, alla gratitudine ed all’ammirazione, ma per me il Girasole rappresenta l’ incessante bisogno  di volgersi verso il nostro sè superiore, per raggiungere qualsiasi obiettivo con tenacia e perseveranza senza perdere di vista la nostra vera essenza e far risplendere il nostro Sole interiore.

Pin It on Pinterest