Ci sono momenti nella vita in cui ci perdiamo di vista. Viviamo nel caos emotivo e facciamo di tutto per non uscirne, creando i semi di una perenne insoddisfazione.

Nel mio lavoro di coach evolutivo, la prima cosa in cui mi imbatto è l’infelicità: qualsiasi cosa o situazione si stia vivendo non è mai abbastanza per renderci felici. Si baratta la nostra vita, il nostro prezioso e limitato tempo, per fama-potere-successo- denaro-affetti; ma una volta raggiunti e se raggiunti, a quale prezzo? E finalmente… saremo felici?

Vi rivelo un segreto… La felicità non si può acquistare! Sapete perché?… Ce l’abbiamo già! La felicità non è un’emozione, come la gioia o il piacere… Felicità è uno stato di essere… Essere sopra le emozioni!

Possiamo scegliere di vedere le nuvole o spostare l’attenzione al cielo

È l’abbandono dell’attaccamento, delle aspettative, delle illusioni. Non dipende da situazioni, eventi o persone (queste possono solo rendere più piacevole la nostra vita). La felicità è una scelta!

Ma allora, cos’è la felicità?
La domanda è stata ampiamente studiata da filosofi antichi e moderni, per cui non mi dilungherò sui loro concetti (sempre attuali), bensì desidero semplificare.

Quando si pensa ad essere felici, nella nostra mente appare un immagine senza nessun conflitto, né senso di vuoto, né solitudine, disperazione, dolore, tristezza, sofferenza, ansia, tensione, preoccupazione; insomma, felicità pura!

Come può essere possibile? E’ una situazione utopica, direte Voi. La Felicità è uno stato dell’essere, e la buona notizia è che può diventare una sana abitudine!

Essere infelici è un’abitudine!… Lo è anche essere felici!

Occorre quindi un cambio di visione, staccarsi dai problemi, dalle programmazioni con cui siamo cresciuti:

  • Smettere di farsi manipolare dalle nostre emozioni (merce di scambio per chi vuole controllarci)
  • Sostituire la nostra possessività e l’attaccamento con libertà, amore, comprensione e condivisione.
  • Soffermarsi sulle nostre reazioni, domandandoci se veramente è quello il modo giusto per agire in consapevolezza.
  • Chiedersi a cosa si deve rinunciare, e valutare.

Ciò che pensi possa renderti felice, in realtà sarà la tua catena! (quando ad esempio pensi non posso essere felice senza…te, i soldi, una casa più grande, una salute di ferro… Ecc.)

Grazie ai nostri desideri assoluti ed a senso unico, la società ci controlla.

<<Se impariamo a godere del profumo di molti fiori, non patiremo troppo l’assenza di uno solo di essi!>> (Anthony De Mello)

Abbiamo tutto rifletti… <<Se l’occhio non è bendato il risultato è la vista; se l’orecchio non è coperto… Il risultato e l’udito; se la bocca non è serrata.. Il risultato è il gusto; se la mente non è chiusa… Il risultato è la verità; se il cuore non è prigioniero… Il risultato é l’amore>>.

Per concludere, non dobbiamo rinunciare al piacere, alla gioia, alla realizzazione dei nostri desideri, alla soddisfazione…Bensì all’attaccamento, alla possessività, all’ansia, alla depressione, alla tristezza, che sopraggiungono alla loro perdita.
La  felicità è la capacità di godere della nostra unicità e connessione con il creato, in un eterno presente… Ed è insita in noi.

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