Siamo alle porte delle feste natalizie, periodo che divide in due fronti le persone: pro e contro.

Nell’antichita’, tra il 21 e il 25 dicembre, molti popoli hanno celebrato la nascita di divintà legate al culto del sole: dal dio Horus egiziano al Dio Mitra in Persia, Tammuz in Babilonia, Quetzalcoatl nel mondo azteco. A Roma il 25 dicembre, al termine dei Saturnali (dal 17-23 dic), si festeggiava la nascita del “Sol Invictus”.

Personalmente amo questo periodo (al di là da ogni credo religioso); a parte i ricordi dell’infanzia, la magica attesa, le risa dei bambini, i profumi dei dolci ed il desiderio di famiglia, il periodo del Natale mi fa entrare in contatto con la voglia di luce del mio DNA.

Mi riconduce ad un nuovo inizio, armonizzandomi con i ritmi stagionali e dopo essermi abbandonata nel ventre materno dell’autunno, aver esplorato i miei Inferi, sono pronta ad accogliere la luce.
Una luce appena nata, simbolo di una nuova consapevolezza  risvegliata.

Come la fiamma di una candela, va protetta e nutrita nella notte più buia dell’anno che coincide con il solstizio d’inverno. La sua luce, in contrasto con l’oscurità, sembra brillare di più , ed allora la nutro con pensieri positivi…Con gratitudine, godendo di tutte le piccole cose che la vita mi offre, partendo da ogni nuova alba…

E sai una cosa? Piccole fiammelle di luce illuminano a livello esponenziale rivelandoci la meraviglia della vita che per quanto possa essere faticosa, dura, rimane l’ esperienza più bella che un’anima possa fare.
Il problema è che quando veniamo al mondo ci manca il manuale delle istruzioni per l’uso.
“Venire al mondo”, soffermandomi sul significato delle parole, mi accorgo che venire al mondo si dice anche “venire alla luce!”.

Finalmente cade il velo…La luce illumina ogni cosa : ora capisco cosa vuol dire essere co-creatori!

Ebbene sì, se riusciamo a mantenere viva quella fiammella…A prendersene cura rimanendo svegli (e non Zombi dormienti circondati dall’oscurità), possiamo entrare in risonanza con il creato ed invitare le giuste frequenze nella nostra vita…. Ed il miracolo accade! (che lo si creda o no).

Oggi dopo 2000 anni (che ci piacciano le ricorrenze natalizie o meno), abbiamo mantenuto i simboli del passato: il dio Giano bifronte, protettore di ogni inizio, ci protegge come ieri con i suoi festoni di abete…Seguitiamo a vestirci di rosso (il colore preferito dagli dei).

Ci trastulliamo ancora con dadi e carte come nei giochi “saturnalis” dedicati al dio Saturno, ci scambiamo doni, ovvero “strenne”, come in quel periodo in segno di buon augurio banchettando nelle nostre case come allora, celebrando l’uguaglianza tra le genti. Celebriamo la nascita del dio Sole, la vittoria della luce sulle tenebre del solstizio d’inverno, la nascita di Gesù… il Salvatore.

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